Tale indagine non considera la fisiognomica come un aggregato semantico ipostatizzato di cui si valuta la presenza o l’assenza in ambito letterario. Studia, piuttosto, il modo in cui l’allestimento letterario sfrutta la fisiognomica (e le sue ricadute formali) per accordare visibilità a un simbolismo inconscio, di secondo grado, sul quale spesso il racconto si fonda. Lo scopo è quello di saggiare le modalità ermeneutiche di un’antropologia letteraria tracciando un percorso (letterario e fisiognomico insieme, ma in fin dei conti storico) che non è affatto sistematico, né categorico né tantomeno esaustivo, ma che confonde, di volta in volta in maniera differente, i confini tra contenuto e idea ispiratrice: da elemento sostanziale la fisiognomica si trasforma in modello costituzionale della narrazione pur non essendone quasi mai motivo principale.
Alessandro Gaudio (1975) è dottore di ricerca in Scienze letterarie. Retorica e tecniche dell’interpretazione e lavora, in qualità di assegnista di ricerca e professore a contratto, presso l’Università della Calabria. Ha pubblicato i saggi La sinistra estrema dell’arte. Vittorio Pica alle origini dell’estetismo in Italia (Vecchiarelli, 2006), Animale di desiderio. Silenzio, dettaglio e utopia nell’opera di Paolo Volponi (ETS, 2008) e Morselli antimoderno (Sciascia 2011). Ha curato la ristampa anastatica della «Cronaca Sibarita» (Vecchiarelli, 2006) e, nel 2010, Morselliana, numero monografico della «Rivista di studi italiani», dedicato all’opera di Guido Morselli.