Dopo una serie di saggi sulle diverse tattiche di combattimento e guerriglia urbana con un'attenzione particolare al ruolo dell'Intelligence nel quale le nostre Forze Armate si sono distinte per capacità e preparazione sia in scenari nazionali (Alto Adige) che in ambito internazionale (Libano), il Gen. Simone Baschiera si cimenta in un racconto denso di particolari su un temi inusuali: "Prigionia e tecniche di evasione e fuga". Siamo stati chi attore, chi testimone del grande contrasto per fortuna incruento, tra comunismo a Oriente e liberalismo a Occidente, di cui il testo ripropone alcuni aspetti desueti, in cui però l'uomo era lo strumento e la misura di tutte le cose.
L'affascinante e talvolta drammatico sviluppo tecnologico delle armi e dei mezzi di guerra dal 1990 a oggi, impiegati nei conflitti ancora in corso nel 2011, non ha cancellato la missione umana del soldato, il finale attore da una parte all'altra in lotta.
Anche l'acuta prefazione di cui si vanta questo testo, è un segno dei polimorfi aspetti della continua guerra in cui l'uomo sembra non finire mai di essere "prigioniero".