Il capolavoro di Giambattista Vico, i Princìpi di scienza nuova d'intorno alla comune natura delle nazioni (1744), è un'opera affascinante e ricchissima, che spazia attraverso i campi della metafisica e della religione, della società e della storia, del linguaggio e della poesia, etc. Ma è un testo di non facile lettura già solo per la lingua in cui è scritto (un italiano oggi non immediatamente comprensibile) e poi perché tutt'altro che lineare nella struttura e nelle argomentazioni e invece stracarico di rimandi eruditi, oltretutto poco attendibili. Quest'introduzione si propone di aiutare il lettore a penetrare in tale opera «mostruosa», nella speranza di condurlo a provare almeno qualcosa di quel «divin piacere» che Vico prometteva a chi l'avesse compresa.
Leonardo Amoroso, nato a Livorno nel 1952, è attualmente docente di Estetica all'Università di Pisa, dopo esserlo stato per alcuni anni all'Università di Padova. Intendendo e praticando la filosofia come ermeneutica, è interessato soprattutto ai temi del linguaggio e della comunicazione, dell'esperienza estetica e di quella religiosa. Oltre che a Vico si è dedicato principalmente alla filosofia tedesca, con particolare riferimento a Kant e a Heidegger, dei quali ha anche tradotto testi fondamentali. Si è inoltre occupato di Kierkegaard e, negli ultimi anni, di alcuni aspetti e momenti della tradizione ebraica.