Solitudini che si sfiorano senza riconoscersi, ciascuna chiusa nella propria corazza difensiva. Sullo sfondo, il contesto della globalizzazione, tanto familiare e ovvio da non essere percepito. Per uscire dalla trappola del contesto "che non c'è" bisogna smascherare la "chiacchiera" che veicola il pensiero unico, denunciare la banalità e la mistificazione di tanta, apparente, trasparenza comunicativa. Questi i temi di fondo del volume che continuano a interpellare la riflessione pedagogica e l'impegno esistenziale di chi "pretende", incontrando l'altro da sé, di poter attribuire "senso" a quell'incontro. Mariagrazia Contini è professore ordinario di Pedagogia generale e sociale e di Pedagogia dell'infanzia e delle famiglie presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Gli ambiti di ricerca privilegiati vanno dalla progettualità esistenziale, con particolare riferimento all'impegno e alla scelta, alla comunicazione intersoggettiva, all'etica della cura e della resistenza. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Molte infanzie molte famiglie [a cura di, 2010]; Elogio dello scarto e della resistenza [2009]; La cura in educazione. Tra famiglie e servizi [a cura di, con Milena Manini, 2007]; Non di solo cervello. Educare alle connessioni tra mente-corposignificati- contesti [con Maurizio Fabbri e Paola Manuzzi, 2006].