Il volume si presenta come una biografia critica del più grande attore dell’Ottocento italiano, Gustavo Modena (1803-1861).
Frutto di un lungo lavoro di ricerca in archivi e biblioteche per recuperare i molti materiali tuttora disponibili, in larghissima parte inediti, il libro ricostruisce il percorso di Modena sin dagli esordi, alla metà degli anni Venti, passando per l’esilio e i tentativi di riforma, fino alla fase della progressiva disillusione degli anni Cinquanta.
La ricostruzione biografica si intreccia con la riflessione sull’attività artistica. Modena fu un attore rivoluzionario, in arte come in politica. A lui dobbiamo l’introduzione nel teatro italiano del realismo grottesco, consuonando in questo con le più avanzate esperienze europee. A lui va ricondotto il primo esperimento in Italia di proto-regia d’attore attraverso la costituzione di una compagnia-scuola, la cosiddetta “Compagnia dei giovani”.
A lui si deve infine la messa a punto di una recitazione estremamente raffinata, potente e suggestiva, con una forte impronta antiemozionalista, costruita con sapienti contrasti che gli consentivano di affascinare e soggiogare il pubblico spingendolo contemporaneamente alla riflessione critica.
Armando Petrini è Ricercatore in Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Torino. Si è occupato in particolare di storia dell’attore teatrale, dal Cinquecento al Novecento. I suoi studi recenti si sono concentrati sulla scena ottocentesca (Attori e scena nel teatro italiano di fine Ottocento, Edizioni DAMS, 2002) e sul teatro di Carmelo Bene (Amleto da Shakespeare a Laforgue per Carmelo Bene, ETS, 2004). Ha rivolto poi un interesse specifico all’indagine della storia e della fenomenologia dell’industria culturale (Dentro il Novecento. Un secolo che non abbiamo alle spalle, Zona, 2006).