Nel nostro tempo si è persa l’abitudine di guardare il cielo notturno e riconoscere le costellazioni: viviamo in città troppo illuminate, abbiamo altri schermi da osservare la sera e lo scandire del tempo è dato per noi dagli orologi.
Per ricordare la bellezza del cielo notturno e delle sue stelle restano ancora storie lontane da leggere in una sera d’inverno, al delle nostre case, vicino all’albero di Natale, mentre fuori le costellazioni continuano a brillare.
Orione, Cane Maggiore, Gemelli, Toro, Auriga, Perseo, Cassiopea sono miti e figure che popolano il nostro cielo invernale dal tempo dei Greci e dei Romani.
Le costellazioni sono presentate qui attraverso le immagini di un celebre manoscritto di età carolingia e le favole degli antichi.
Le immagini delle costellazioni provengono dal manoscritto Vossianus Latinus Q 79 conservato nella Biblioteca dell’Università di Leida.