Il pensiero di Nietzsche sottopone spesso ad indagine ciò che appare normalmente certo, evidente e resta perciò inavvertito: è questo il caso della nozione di soggetto. Com'è venuto al mondo qualcosa come un essere soggettivo? Perché l'uomo è l'animale che dice "io"? Cosa rappresenta questa identità individuale a cui si ascrivono obblighi, capacità, aspettative pubbliche e private?
Il luogo del soggetto appare a Nietzsche come un incontro e conflitto di forze molteplici, come una riconfigurazione costante di mobili equilibri di potenza. All'interno di tali dinamiche si riflette una lunga storia di incorporazioni durante la quale differenti coscienze (familiari, morali, conoscitive, linguistiche) si raccolgono e si sedimentano, sostenendo il transito della volontà di potenza ed allevando di volta in volta le proprie figure del soggetto.
Il paziente lavoro di scavo della critica nietzscheana dissolve il sogno di un'immediata presenza a sé della coscienza e conduce ad ascoltare ciò che agisce nel profondo dei soggetti e continua a produrre effetti da tempo immemorabile.
Maurizio Scandella (1984) si è laureato presso l'Università degli Studi di Milano e svolge attualmente il proprio dottorato di ricerca presso l'Università di Bologna. Ha compiuto soggiorni di ricerca in Austria ed in Francia ed è autore di vari contributi editi in pubblicazioni sia italiane sia straniere e dedicati in particolare al pensiero di Nietzsche e di Spinoza. È inoltre membro della redazione della rivista di filosofia «Nóema».