La proposta filosofica ed estetica di Adorno appare di nuovo, dopo l'esaurirsi della forza propulsiva del post-modernismo e del linguistic turn, in grado di fornire un lessico alla riflessione estetica, nella direzione di una 'nuova ecologia del pensiero'. Tesi del libro è che una questione di ecologia del pensiero, e cioè di sostenibilità del pensiero stesso come orientamento, conoscenza e critica dell'esperienza, è riscontrabile in tutte le questioni centrali della riflessione adorniana, quali la dialettica negativa, il linguaggio della filosofia, la metacritica della gnoseologia, la razionalità estetica, il contenuto di verità dell'arte. Ciascuna di esse nomina, per Adorno, una dimensione spirituale, o teoretica, da ri-orientare per via di un insieme di violazioni specifiche dei modi, delle strategie e degli obiettivi della tradizione filosofica. I saggi raccolti nel volume si soffermano su tutte le parole chiave di questo lessico ecologico-estetico: dominio, immagine, mimesis, conoscenza, arte, tecnicizzazione, rivelando un Adorno non più solo alle prese con l'ideologia dell'industria culturale, ma impegnato nella sfida di misurare la sua teoria estetica sulla nuova antitesi di arte autonoma e arte tecnologica, che prende il posto di quella - per lui più usuale e maneggevole - tra arte tradizionale e arte moderna. Elena Tavani è professore associato di Estetica all'Università degli Studi di Napoli «L'Orientale». Tra le pubblicazioni più recenti: Hannah Arendt e lo spettacolo del mondo. Estetica e politica, manifestolibri, Roma 2010; Parole ed estetica dei nuovi media, (a cura di), Carocci, Roma 2011; Estetica dello spettacolo e dei media (con M. Mazzocut Mis) LED, Milano 2012.