Con il manifestarsi del sapere assoluto irrompe una nuova concezione del tempo, scrive Hegel nel capitolo finale della Fenomenologia dello spirito. Che cosa significa questa affermazione? In che senso l'autocoscienza, una volta concluso il suo cammino, dovrà ricominciare la sua generosa ascesa, ritornando con spirito nuovo alla dimensione del sentire? Chi vuole cercare una risposta a queste domande deve seguire le tracce della complessa relazione che lega, nella Fenomenologia, sapere speculativo e religione cristiana. Così come deve interrogarsi sull'interesse di Hegel da un lato per l'ideale del classico, dall'altro per le premesse ideologiche di due discipline allora nascenti, e propriamente moderne: estetica ed economia politica. In un mondo ormai irrimediabilmente più complesso della realtà in cui venne concepita la Fenomenologia, questa lettura vorrebbe mostrare perché molte delle sue folgoranti intuizioni continuino oggi a sollecitare la nostra attenzione.
Gianluca Garelli (Torino 1969) ha studiato filosofia e storia a Torino, Bologna, Heidelberg e Berlino, e attualmente è ricercatore presso l'Università di Firenze. Ha curato per Einaudi l'edizione della Fenomenologia dello spirito di Hegel (2008). A Hegel ha anche dedicato il volume Lo spirito in figura (Il Mulino 2010).