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Riconoscibili icone dei versi gozzaniani, le figure femminili cantate dal poeta si offrono come chiave di lettura privilegiata per l'accesso al suo sofferto e contraddittorio universo lirico, tessuto di ripiegamenti regressivi e aneliti verso mete inarrivabili, provocatorie profanazioni e rifugi in una artificiosa vita-nella-letteratura quale illusorio baluardo per sfuggire alla contaminazione del reale. Nelle trame dell'opera, il ruolo semantico delle tante muse evocate da Gozzano, da lui e a lui tutte parimenti negate, si lega così costantemente ai principali nodi tematici su cui la sua poesia ritorna di continuo, dalle prime prove in odor di dannunzianesimo fino a quelle degli ultimi anni. Desiderio (spesso solo recitato) e rinunzia (vista anche come salvezza) si mescolano e si confondono nei colloqui del poeta con le sue signore e signorine, apparentemente molto diverse l'una dall'altra, ma nelle parole dei versi puntualmente riconducibili alle ipotecanti fascinazioni della prima e dell'ultima delle donne gozzaniane, di colei che precede (e dà) la vita e di colei che consente di superarla nella morte. In una asfissia sentimentale senza scampo, i fantasmi della Madre e della 'Signora vestita di nulla' serrano nella propria morsa comparse e protagoniste, fino al rifiuto opposto dal poeta alla 'bella e folle' Amalia, amica reale e personaggio dei Colloqui, accomunata tanto nella vita quanto nella letteratura alla sorte di tutte le altre rose da Gozzano amate proprio perché non colte. Marina Paino insegna Letteratura italiana contemporanea presso l'Università di Catania. Si è occupata di autori rappresentativi del Novecento italiano (Sbarbaro, Rebora, Saba, Montale, Vittorini, Lampedusa, Pasolini, Manganelli, Calvino, Sciascia, Bufalino) secondo prospettive di tipo filologico, concordanziale, intertestuale. Ha curato con Giuseppe Savoca la concordanza del primo Canzoniere di Saba (1996) e l'edizione critica con concordanza di tutte le poesie di Rebora (2001). Tra le sue pubblicazioni: L'ombra di Sheherazade. Suggestioni da "Le mille e una notte" nel Novecento italiano (2004), Dicerie dell'autore. Temi e forme della scrittura di Bufalino (2005), La tentazione della leggerezza. Studio su Umberto Saba (2009).