Il volume si presenta come un luogo di confronto e di dialogo tra prospettive diverse, di storia della filosofia e di estetica, su un tema comune che ha sin dall'antichità dato da pensare ai filosofi: le origini del linguaggio. Coprendo un arco temporale che va da Platone a Herder, i contributi mettono allo scoperto l'intersecarsi di due tradizioni: quella centrata sulla naturalità del linguaggio, sulla portata espressiva della voce e del gesto, in cui valenza semantica e valenza affettiva sono strettamente connesse; e quella centrata sulla simbolicità della convenzione culturale, anch'essa inscritta in un orizzonte storico. Fabrizio Amerini (Prato, 1971) è ricercatore e docente di Storia della Filosofia Medievale presso il Dipartimento di Antichità, Lingue, Educazione e Filosofia A.L.E.F. dell'Università di Parma. Si occupa di logica, metafisica e filosofia della mente nel periodo classico medievale (1250-1350). Tra le sue pubblicazioni, La logica di Francesco da Prato (Sismel, Firenze 2005) e Tommaso d'Aquino: origine e fine della vita umana (ETS, Pisa 2009; trad. inglese di M.G. Henninger, Harvard University Press, Harvard 2013). Rita Messori è docente di Estetica presso l'Università degli Studi di Parma. Il rapporto tra estetica e tradizione poetico-retorica è uno dei suoi principali interessi. A questo tema ha dedicato articoli, traduzioni e volumi, tra i quali segnaliamo: Le forme dell'apparire. Estetica, ermeneutica e umanesimo nel pensiero di Ernesto Grassi (Palermo 2001); La parola itinerrante (Modena 2001); Un'etica della parola: tra Ricoeur e Dufrenne (Palermo 2011). Ha inoltre co-curato una antologia dei Salons di Diderot (Entrare nell'opera: i Salons di Diderot. Selezione antologica e analisi critica, Firenze 2012), e pubblicato diversi saggi sull'argomento.