Esito di un lungo lavoro di ricerca compiuto mediante la tecnica dell’intervista qualitativa, il libro rende protagonista l’adozione internazionale e in particolarele ragazze e i ragazzi adottati. Dà loro voce per indagare quali sentimenti, bisogni, speranze, valutazioni, riflessioni, paure, risorse, relazioni, idee, disagi connotino la loro esperienza. Dà spazio a cosa significhi ricordare gli eventi che hanno portato all’adozione (l’abbandono, la solitudine, la perdita, il lutto, il maltrattamento non sono solo parole astratte), alle emozioni complesse che si provano incontrando perfetti sconosciuti che diventeranno genitori, alle sensazioni avvertite nel viaggio verso un mondo ignoto dove cominciare una nuova vita.
Nelle pagine che avete davanti troverete voci che si raccontano, che rievocano frammenti di storie complesse, intime, talvolta drammatiche. Verrete portati un passo dopo l’altro dentro la vita di tanti ragazzi e ragazze adottati che hanno scelto di donare i propri ricordi, i propri pensieri e riflessioni. Sarete in India, in Ecuador, in Guatemala, in Tanzania. Percepirete la quotidianità, la verità, le dimensioni concrete dei luoghi e dei tempi rievocati. E, all’improvviso, vi scoprirete al fianco di bambine e bambini che hanno combattuto per vivere, per essere al mondo e crescere. Che hanno dovuto decidere cosa ricordare e cosa dimenticare. Sarete assieme ai ragazzi, alle donne e agli uomini che sono diventati attraverso l’incontro con la loro famiglia adottiva. Sosterete nei loro silenzi, vi addentrerete nelle loro considerazioni, li immaginerete, ne immaginerete le voci, i modi di parlare.
Questo libro mette in luce, fa silenzio e chiede a tutti noi di ascoltare chi adottato lo è. Chiede un ascolto attento, scevro di pregiudizi o giudizi. Chiede di rivisitare stili relazionali, affettivi ed educativi, fermandosi a riflettere su cosa significhi ricominciare da capo la vita, senza rinnegare le origini, e misurarsi quotidianamente con la propria differenza e con i ricordi di una vita, cominciata altrove.
Stefania Lorenzini è Professoressa associata in Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, dove insegna Pedagogia interculturale e dirige la rivista scientifica «Educazione Interculturale. Teorie, ricerche, pratiche». È autrice di numerosi articoli e saggi sulle tematiche dell’interculturalità, con particolare riferimento alla realtà delle adozioni internazionali, ai servizi educativi per l’infanzia, ai minori di origine straniera, alle migrazioni femminili. Tra gli interessi di studio e ricerca più rilevanti, anche quelli inerenti le differenze di genere, in riferimento all’infanzia, all’adolescenza e all’età adulta; fa parte del Centro Studi sul Genere e l’Educazione (CSGE), di cui è stata anche responsabile scientifica, presso il medesimo Dipartimento.