Nella storia del concetto giuspolitico di libertà, la libertà in materia religiosa ha svolto un ruolo di prim'ordine: essa ha richiamato l'attenzione di filosofi e giuristi probabilmente più a lungo e più intensamente delle altre, è stata la prima ad essere rivendicata in forme prossime a ciò che intendiamo oggi per libertà tout courte ha costituito, in vari sensi, il prototipo delle libertà moderne.
Si tratta dunque di un tema inesauribile e particolarmente interessante proprio in relazione al contesto italiano, caratterizzato dalla presenza dominante dell'unica 'religione-Stato' esistente e in cui la formulazione delle disposizioni costituzionali ha reso incerta la definizione giuridica di questa libertà.
Il lavoro proposto da Marco Croce passa in rassegna, fornendo abbondanti riferimenti dottrinali e giurisprudenziali, la normativa costituzionale, anche in prospettiva storica, la giurisprudenza del giudice delle leggi, nonché i provvedimenti legislativi e amministrativi rilevanti, e la casistica giurisprudenziale generata dal contenzioso sugli stessi.
L'intera trattazione assume come direttrici di fondo due tesi, che vengono fatte emergere criticando le prospettazioni altrui e le soluzioni legislative e giurisprudenziali fornite sino a oggi: da una parte, si sostiene che la regolamentazione del fenomeno religioso non può prescindere dall'apparente paradosso di un potere statutale che non è più in grado - e soprattutto non ha più il diritto - di definire, senza o contro l'autoqualificazione degli interessati, quali espressioni della libertà di coscienza meritino l'aggettivazione 'religiose' (e dunque, in ultima analisi, il confine che separa la libertà di coscienza dalla libertà di religione tende a dissolversi sino a poter scomparire completamente); dall'altra, che non si può prendere 'sul serio' la libertà religiosa laddove non si centri l'analisi sulla libertà dell'individuo piuttosto che, come troppo spesso accade, su quella dei gruppi o delle chiese, 'ancorando' così lo studio del fenomeno religioso dal punto di vista giuspubblicistico alla salvaguardia delle libertà individuali.
Marco Croce, Dottore di ricerca in Giustizia costituzionale e diritti fondamentali nell'Università di Pisa, è Assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato nel Dipartimento di Diritto pubblico 'Andrea Orsi Battaglini' dell'Università degli studi di Firenze, dove collabora con le cattedre di Diritto costituzionale generale e Diritto ecclesiastico e canonico.