Fra Sei e Settecento la fondazione dell'Arcadia e i molteplici dibattiti che caratterizzano la querelle des anciens et des modernes inaugurano in Italia la riflessione sulle prospettive "moderne" e, in qualche misura, "nazionali", della letteratura. Un ambito nel quale la riflessione di Gravina occupa un posto di grande rilievo, come la critica più recente ha evidenziato. Il presente volume, proponendo una ricognizione puntuale delle principali tappe della riflessione estetica e culturale di questo studioso, intende proporre una valutazione dei contesti in cui le sue opere nacquero per meglio chiarire il senso e le implicazioni delle più celebri acquisizioni della teoria letteraria che esse proposero, al di là delle interpretazioni che ne dettero i numerosi interpreti settecenteschi e anche in vista di riconsiderare le reali dimensioni della "eredità" di Gravina. Annalisa Nacinovich (1969) si è laureata in Letteratura Italiana a Pisa ed ha discusso il dottorato di ricerca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino. Dal 2001 insegna nei licei e nel 2012 ha conseguito il secondo dottorato di ricerca presso la Facoltà di Lettere di Parma con una ricerca su Gianvincenzo Gravina. Si è occupata dell'Arcadia di fine Settecento e dei dibattiti estetici ad essa connessi, pubblicando il volume "Il sogno incantatore della filosofia". L'Arcadia di Gioacchino Pizzi (Firenze, Olschki 2003) e alcuni saggi su Conti, Cesarotti, Monti, Alfieri. In ambito ottocentesco i suoi interessi di studio si sono rivolti ad alcuni capitoli tardi della polemica classici romantici e all'attività degli esuli italiani a Parigi, con saggi sull'attività di riviste come «L'Europe littéraire» e «L'Exilé» e su Terenzio Mamiani, di cui ha recentemente edito il Del Regno di Satana. Poema (Pisa, ETS, 2008).