Elogio della cura

Senza insistere sugli aspetti cognitivi del patrimonio, trattati in vari contesti e pubblicazioni cui si rimanda, il testo prova a restituire il percorso scientifico del processo progettuale, cercando di esporre in maniera chiara e lineare le sue possibili fasi (dal progetto di conoscenza, alla registrazione e analisi dei dati, fino alla definizione di linee di intervento e metodi di soluzione progettuale).

L’intento della pubblicazione è ricondurre la complessità del progetto di restauro – tanto evocata quanto spesso poco esplicitata teoricamente – a una strategia capace di elaborare ragionamenti e a operare scelte, partendo dagli aspetti cognitivi del patrimonio e dalle relazioni tra cambiamento e permanenza. L’ipotesi di lavoro è di provar a dimostrare come l’identità di un bene si riconosca anche attraverso le sue trasformazioni e come la continuità o permanenza di “quel” bene, rispetto ai suoi possibili cambiamenti fisici e antropici, porti a privilegiare due parole, con tutte le epistemologie storiche che si portano dietro: stratificazione e palinsesto.


Without insisting on the known aspects of heritage, amply dealt with in various contexts and publications to which we refer the reader, we considered that it would be useful to reconstruct and return to a scientific course of the planning process, while trying to set out in a clear and linear fashion all the possible stages (from the awareness study to the recording and analysis of data to the definition of the type of intervention and the methods of the planned solution).

That said, the aim of this publication is to align the complexity of the restoration process, as often evoked as seldom made theoretically explicit, to a strategy which induces one to think things through and make choices, starting from the known aspects of the eritage and the relationship between change and immutability. This means demonstrating how an object is recognised through its transformations and how the continuity or permanence of that object, with respect to its possible physical and anthropological changes legitimises the idea of stratification and palimpsest.