In polemica contro certe tendenze del primo romanticismo tedesco quali il misticismo religioso e l’idealizzazione del Medioevo cristiano e dell’Europa premoderna, il protagonista di questo poemetto satirico di Schelling (scritto nel 1799, ma pubblicato postumo) fa una professione di fede «epicurea», cioè naturalista ed edonista.
Questa traduzione di Leonardo Amoroso è in versi e rime (baciate, come nell’originale, il che contribuisce non poco al tono per lo più burlesco). L’introduzione del curatore inquadra il poemetto nel suo contesto storico, ne chiarisce le molte allusioni (a Novalis, a Schleiermacher, etc.) e ne mette in luce il significato filosofico.