Queste pagine richiamano una riflessione sui primi imprinting familiari e scolastici, proponendo un passaggio da una educazione ai modelli, che ha nutrito le generazioni europee illuminate, a una Umbildung di riscatto rispetto alla intensità della crisi che oggi ci attraversa e che va molto al di là dei suoi aspetti economici e finanziari.
Non un aggiornamento del prisma pedagogico dunque, ma una critica radicale al modello di formazione sorda e cieca rispetto al vincolo solidale dell'in-comune, e l'aggiornamento di un principio educativo ad alta tensione etico-estetica.
Dialogando con molti "esperti" della modernità l'autore propende per una cura sui, quale necessaria premessa per una cura per le cose pubbliche, nel paesaggio desolato di un'ecosistema compromesso da tre secoli di sfruttamento delle risorse naturali. Una variazione del tema educativo che si ritiene necessario e urgente per uscire dalla Babele paranoica delle pedagogie plasmatrici, dove le parole non corrispondono più alle cose.
Angelo Semeraro, ordinario fuori ruolo, ha insegnato Pedagogia della comunicazione sociale negli Atenei del Salento, Bari, Siena e all'Istituto Orientale di Napoli. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Hypomnémata, [Besa, Nardò 2009]; Pedagogia e Comunicazione [Carocci, Roma, 2007]; Omero a Bagdad [Meltemi, Roma, premio internazionale "Lo stilo d'oro"]. Nel 2000 ha fondato il Quaderno di Comunicazione, rivista di dialogo tra culture. [www.quadernodicomunicazione.com]