Carteggio su Servio

Nel 1993 un giovane studioso messinese, Giuseppe Ramires, scrisse a Sebastiano Timpanaro per sottoporgli le proprie idee sul commento di Servio a Virgilio, un testo difficile e complesso di cui stava progettando l’edizione. Nacque così il carteggio pubblicato in questo volume, che continuò fino all’anno della scomparsa del grande filologo (2000). Sono 53 lettere che vertono principalmente sui problemi filologici ed editoriali posti dal testo serviano, ma toccano anche altre questioni filologiche e letterarie, la situazione degli studi classici, la vita quotidiana, la politica degli anni ’90. Il carteggio è introdotto da un saggio di Giuseppe Ramires sugli studi serviani di Timpanaro.

Sebastiano Timpanaro (Parma 1923 – Firenze 2000) è stato uno dei massimi filologi classici e pensatori del Novecento. La maggior parte dei suoi articoli filologici sono raccolti nei volumi Contributi di filologia e di storia della lingua latina (Roma 1978), Nuovi contributi di filologia e storia della lingua latina (Bologna 1994), Contributi di filologia greca e latina (Firenze 2005). A Virgilio, al valore della tradizione indiretta e allo studio dell’esegesi virgiliana tardoantica, sono dedicati i volumi Per la storia della filologia virgiliana antica (Roma 1986, 2002) e Virgilianisti antichi e tradizione indiretta (Firenze 2001). Timpanaro scrisse anche un fondamentale libro sul metodo di Lachmann (1963, più volte ristampato e tradotto in tedesco e inglese) e fu studioso del pensiero sette-ottocentesco, con lavori di grande originalità, fra cui spicca il saggio sulla filologia di Giacomo Leopardi (Firenze 1955 rist. Bari 1997). Le idee filosofiche sono esplicitate nel volume Sul Materialismo (Pisa 1970, terza edizione riveduta Milano 1997). Notevoli, infine, i suoi lavori sulla psicanalisi, come Il lapsus freudiano. Psicanalisi e critica testuale (Firenze 1974, ultima ristampa Torino 2002, tradotto in inglese e in spagnolo) e La “fobia romana” e altri scritti su Freud e Meringer (Pisa 1992, 2006).

Giuseppe Ramires insegna Italiano e Latino al Liceo. Ha scritto su Catullo, Lucrezio, Tibullo, Stazio, Valerio Flacco e soprattutto Virgilio, la sua tradizione manoscritta e l’esegesi virgiliana tardoantica, in particolare il Commento di Servio, di cui ha curato l’edizione critica di ad Aen. IX (Bologna 1996) e ad Aen. VII (Bologna 2003). Si è occupato anche della fortuna dei classici in Dante e in età umanistica (Petrarca, Guarino Veronese, Poliziano).