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Home Le Collane Quaderni della Biblioteca Capitolare di Pescia (28) 9788846738080
Libro cartaceo
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Il terziere del Duomo a Pescia

Tempo e spazio in fotografia

Autore/i: Galileo Magnani

Collana: Quaderni della Biblioteca Capitolare di Pescia (28)

Pagine: 336, Ill.
Formato: cm.20x28
Anno: 2013
ISBN: 9788846738080

Stato: Disponibile
  • Descrizione
  • Galleria fotografica

Che Pescia sia una e bina, come accade talvolta ai centri urbani attraversati da un corso d’acqua, è dimostrato quasi per paradosso dalla presenza, nel costruito, d’una porzione di territorio che rimanda a un’antica suddivisione dell’abitato in tre parti distinte, una delle quali – il terziere del Duomo – è tuttora riconoscibile nella sua specificità, dimostrata a diversi livelli: nel tessuto viario e nell’architettura, nella prevalenza di certe funzioni sociali, nei ricorrenti eventi devozionali intesi d’altra parte come occasioni di festa per la comunità intera. Proprio per la permanenza di questo terziere, dissoltisi gli altri due in un unico continuo settore urbano, viene attestato per Pescia lo statuto di città, anzi di antica capitale della Valdinievole: una città piccola quanto si voglia, con le sue alterne fortune e con le sue insufficienze, ma ricca per i caratteri dei palazzi pubblici e degli edifici di civile abitazione diversi per età e per stile architettonico, per le chiese e i monasteri, per i musei e le biblioteche, per le aree riservate ai giardini, al riposo e agli istituti di cura, per gli esercizi commerciali, per quel che rimane di archeologia industriale, il tutto inserito in un ambiente organicamente cresciuto nel corso dei secoli, fatto di natura e di cultura, ossia di una campagna che circonda l’edificato: un paesaggio antropizzato, quasi sempre visibile dalle strade e dalle piazze come un fondale stagionalmente mutevole, rappresentato dalle basse colline a ridosso della stretta valle abitata. Un tale variegato ambiente riesce ad articolarsi in singoli settori, in quartieri ben riconoscibili, differenziati per epoca d’insediamento e per modalità di crescita, per struttura e per sviluppo. E definire Pescia una città sarebbe cosa ardua senza tutto questo e senza la presenza, all’interno di un disegno sostanzialmente unitario, di un brano urbano con un’anima propria, come è il terziere del Duomo, la cui condizione viene dimostrata anche dallo specchio di quest’anima: il volto reso visibile dalla successione di fotografie stampate nel presente libro fotografico.
Articolata senza soluzioni di continuità, la sequenza di immagini inserite nell’album vuole proporre, nei limiti del possibile, un flusso temporale di volta in volta segnato da una o più riprese fotografiche dedicate a un determinato soggetto, nel tentativo di ricostruire con il materiale iconografico resosi disponibile, e quindi per frammenti, l’essenza e la vicenda del duomo di Pescia, inteso come chiesa cattedrale e come abitato ove essa è racchiusa: un brano di territorio visto dal fotografo generalmente dal suo interno, ma talora anche dall’esterno, per cui nella sequenza stessa sono state inserite fotografie realizzate per ritrarre altre aree della città, capaci comunque di mostrare qualche elemento del duomo.
Per assonanza di temi e per contiguità di luoghi, le immagini, pur con la consapevolezza di una loro non sempre sicura datazione, sono state giustapposte pagina per pagina secondo una progressione suddivisa in cinque grandi sezioni, limitate da momenti precisi, ossia dai tempi della speranza, del rinnovamento o della festa, oppure ahimè dai tempi calamitosi della guerra, momenti questi presi come inizio o come termine delle sezioni stesse, definite forse arbitrariamente ma col presupposto di seguire meglio il dipanarsi della vicenda d’una parte essenziale della città.
Fa da pendant al volto di ieri del terziere, disegnato grazie alla fotografia ottocentesca e novecentesca, il volto di oggi, ripreso nella porzione più antica dell’abitato dall’occhio ‘impassibile’ della fotocamera. Oltre ai luoghi celebrati, sono stati osservati nell’attualità gli angoli fino a questo momento trascurati dai fotografi. Partendo dalle mura medioevali ritratte in prossimità della torre del Giocatoio, vagabondando ai bordi e nelle pieghe dell’ambiente urbano inscritto nell’antica cinta difensiva, entrando talvolta negli edifici religiosi, si è cercato di registrare per immagini una realtà avvertibile lungo un cammino che si snoda con andamento centripeto verso il centro, verso cioè un ipotetico elemento generatore del terziere, dal quale si è organicamente irradiato un intricato e fascinoso assetto urbano.
Ed è grazie a questo lungo percorso per immagini fotografiche, volte all’antico e al moderno, che è possibile riconoscere quelle che furono e che sono le qualità del «Domo» di Pescia.

Galileo Magnani è nato e vive a Pescia. Svolge la sua attività scientifico-didattica presso l’Università di Pisa, dove è attualmente titolare del corso “Analisi, recupero, valorizzazione del giardino storico”. Autore di numerosi lavori a stampa apparsi sulla pubblicistica specializzata nazionale e internazionale, attinenti al settore scientifico-disciplinare universitario in cui è inserito, da qualche tempo si è dedicato a una saggistica a carattere storico. In tale ambito, ha affrontato alcune tematiche attinenti al mondo dell’agricoltura e ha preso in considerazione determinate questioni relative alla fotografia intesa come documento e come espressione di una passata vicenda umana, individuale e collettiva. A quest’ultimo riguardo ha pubblicato contributi tanto su riviste, quali La Nuova Antologia e Aft, e su atti di convegni, quanto saggi e libri incentrati prevalentemente sull’immagine della città e del territorio, del lavoro e della famiglia. È iscritto alla “Società italiana per lo studio della fotografia”.