Il volume si propone di rievocare un aspetto del momento più felice della storia di Pisa, gli anni in cui il porto e i cantieri erano in piena attività, i magazzini colmi di merci, i traffici intensi, e nella città viveva e operava una popolazione fluttuante, varia per origine e cultura. In questo contesto gli artisti, pur remunerati modestamente, spesso poco e male, assunsero il ruolo di interpreti primari, attraverso opere nelle quali si associavano o sovrapponevano frammenti rappresentativi di diverse civiltà. Anche se il loro ruolo non era riconosciuto formalmente, il fatto che i maggiori maestri avessero l’opportunità di sottoscrivere le loro opere, o che le stesse istituzioni committenti ne ricordassero il valore, risulta congruente con l’impronta di una cittadinanza che in più di una occasione aveva concorso alla crescita della città e che aveva partecipato a vario titolo alla erezione dei celebri monumenti come alla elaborazione di più semplici e nondimeno preziosi manufatti. Gigetta Dalli Regoli, storico dell’arte, ha compiuto i suoi studi presso l’Università di Pisa. Già docente di Storia dell’arte medievale e moderna nell’Università di Pisa e nell’Università del Salento, ha pubblicato oltre centocinquanta contributi su temi pertinenti al linguaggio visivo antico e moderno: monografie e saggi sul disegno fiorentino del Rinascimento e su Leonardo, sulla miniatura e sulla scultura del Medioevo, guardando a temi di iconografia sacra e profana, e al rapporto fra immagine e parola. Ha attivamente collaborato alla organizzazione di manifestazioni espositive e ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali.