Questo volume raccoglie i due primi lavori analitici di ampio respiro pubblicati da Uberto Scarpelli: Filosofia analitica e giurisprudenza (Milano, 1953) e Il problema della definizione e il concetto di diritto (Milano, 1955). In essi, il metodo analitico viene presentato per la prima volta in modo sistematico alla cultura giuridica italiana, e si comincia a fornirne una lettura critica e una rielaborazione originale. L’autore pone le basi di una semiotica del linguaggio normativo che sarà da lui sviluppata compiutamente verso la fine degli anni ’50, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la filosofia analitico-giuridica italiana. Comincia altresì a impostare la revisione critica del metodo giuridico che lo porterà, nella metà degli anni ’60, a giudicare inaccettabile la difesa del positivismo giuridico come accostamento scientifico e a contrapporre ad essa una originalissima interpretazione e difesa politica di questa corrente giusfilosofica.
Le questioni affrontate nei due libri, quella della natura del lavoro del giurista e quella del concetto di diritto, benché oggi poco frequentate come tali, sono ineludibili. Nessun problema giuridico può essere trattato proficuamente senza una previa e consapevole presa di posizione su questi temi, così come nessuno può essere adeguatamente risolto, o almeno impostato, trascurando i principi e le costrizioni del metodo analitico. Questo insegnamento, presente già nei suoi primi lavori analitici, è uno dei lasciti principali di Scarpelli, insieme con la convinzione che le scelte di fondo su che cosa sia il diritto e come lo si possa definire e descrivere sono inevitabili e condizionano il modo in cui affrontiamo anche i problemi giuridici più minuti. Pur dopo oltre mezzo secolo, questi due lavori pionieristici restano perciò ancora profondamente attuali, nel merito oltre che nel metodo.
Uberto Scarpelli (Vicenza, 1924 – Milano, 1993) è stato l’esponente più originale e fecondo della scuola analitica italiana di filosofia del diritto, da lui fondata insieme a Norberto Bobbio. I suoi lavori principali, oltre a quelli qui ripubblicati, sono: Esistenzialismo e marxismo (Torino, 1949); Contributo alla semantica del linguaggio normativo (Torino, 1959); Filosofia analitica, norme e valori (Milano, 1962); Cos’è il positivismo giuridico (Milano, 1965); Semantica, morale, diritto (Torino, 1969); L’etica senza verità (Bologna, 1982); Bioetica laica (Milano, 1998).