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Negli anni scorsi è stata realizzata una riforma strutturale del sistema formativo. Le Indicazioni nazionali per i nuovi Licei e le Linee guida per gli Istituti Tecnici e Professionali, che hanno preso il posto dei vecchi programmi scolastici, divenuti ormai completamente anacronistici, sono solo un corollario del nuovo disegno. La riforma, infatti, non si è limitata a intervenire sui contenuti disciplinari, ma ha inteso imprimere, soprattutto, una correzione risoluta all’impianto tradizionale della didattica, ripensandone globalmente finalità, valutazione, metodi e strumenti. Si è consumato, così, il definitivo passaggio dalla “scuola delle nozioni” alla “scuola delle competenze”. Negli interventi qui raccolti si affrontano alcune questioni cruciali per la didattica della letteratura, a cominciare dalla definizione delle “competenze” disciplinari e delle procedure più idonee al loro sviluppo e consolidamento. Ma vi si ragiona anche della centralità del lavoro sui testi, dello spazio della filologia testuale nella ricostruzione del processo elaborativo dell’opera letteraria, dei problemi connessi alla “comprensione del testo” e all’arricchimento delle competenze linguistiche dello studente, del carattere inevitabilmente selettivo del “programma” scolastico e dei criteri sulla base dei quali stabilire le priorità, della costruzione di percorsi “canonici” che tenga conto della specificità degli indirizzi di studio, delle interferenze tra letteratura e altre espressioni culturali e delle opportunità che ne scaturiscono sul piano di un apprendimento interdisciplinare, del rapporto, infine, tra letteratura italiana e letterature straniere nel concreto della pratica didattica.