Se attraverso le vie della grammatica non si giunge alla metafisica, appare diffusamente assodato che quella per l’ontologia non possa fare a meno di includere la metafora. Evitando di insistere sulle strade battute, nella scelta di un percorso diverso sia da una raccolta delle teorie sulla metafora, sia da un’analisi linguistica delle metafore filosofiche, sia da un’ermeneutica storico-metaforologica, la ricerca proposta in questo libro consiste in una tematizzazione della metafora come strumento dell’indagine fenomenologica, il che ne comporta, husserlianamente, la riconduzione al terreno gnoseologico. La riflessione porta quindi dalla metafora come problema alla metafora come risposta, dalla filosofia analitica all’estetica fenomenologica, e dall’analitica all’estetica anche in senso trascendentale.
Claudia Razza ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Universitŕ di Trieste, dove ha insegnato per alcuni anni come docente a contratto. Ha pubblicato il volume Musil fenomenologo. Dal giovane Törleß all’uomo intenzionale (CUEM, 1999) e curato la traduzione italiana di José Ortega y Gasset, Miseria e splendore della traduzione (il melangolo, 2001), di María Zambrano, L’agonia dell’Europa (Marsilio, 1999) e del romanzo Gente con me, di Syria Poletti (Marsilio, 1998).