Contestare una tradizione intellettualistica che insiste a leggere apparenza e rappresentazione come “parenti miserabili” della grande famiglia del logos, è lo scopo dei due saggi del libro. Presentate da prospettive teoriche differenti – il pensiero di Walter Benjamin e l’eterodossa fenomenologia di Michel Henry – esse si danno come pratiche di pensiero (abiti) e forme di esperienza (modi) peculiari di un vivente che s’ingegna a dire e a restituire, con l’‘imperfezione’ del proprio logos, l’incanto e il disegno della textura rerum.
Leonardo V. Distaso (Estetica), Felice Ciro Papparo (Filosofia Morale), lavorano presso il DSU dell’Università “Federico II” di Napoli.