Il volume si colloca nell’ambito di ricerche, per la maggior parte condotte su fonti archivistiche, volte ad esaminare i lineamenti storico-istituzionali dei ceti dirigenti toscani nell’età moderna. L’indagine verte, in questo caso, sulla personalità e sull’opera di Giovanni Antonio Pecci (1693-1768), uno storico e vigoroso polemista che si colloca tra i maggiori protagonisti della vita culturale del Settecento senese. Vengono dapprima ricostruiti il suo contesto familiare e il suo profilo biografico: da un lato, cioè, le origini e le gesta della sua famiglia, costellata di personaggi illustri (anche un Papa: Leone XIII), la cui presenza è documentata sin dal XIII secolo, e degli altri suoi quarti (Vannocci Biringucci, Pieri e Poli); dall’altro, l’ampio quadro della sua produzione, soprattutto, ma non esclusivamente, storiografica, edita e inedita, e la sua partecipazione alla vita pubblica cittadina. Vengono poi esaminati i suoi scritti dedicati allo studio dei caratteri e delle vicende della nobiltà – distinta, secondo la tradizione senese, in «assoluta» e «condizionata» – nonché il vasto ed acceso dibattito che ne conseguì. Alcune considerazioni conclusive sono volte, infine, a chiarire i tratti meno noti della sua personalità. Tre appendici documentarie completano il volume.
Cinzia Rossi insegna Storia delle istituzioni politiche nel Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. È autrice di saggi, di relazioni congressuali e di sei volumi di ricerca, i più recenti dei quali sono apparsi in questa stessa collana: Nobili, Patrizi e Cavalieri. Contributi alla storia dei ceti dirigenti toscani nel Settecento (2011) e La nobiltà civica senese nel Settecento delle riforme (2013). I suoi interessi scientifici vertono principalmente sulla configurazione dei ceti dirigenti urbani nell’età moderna, sull’esperienza delle «città nobili», sulla storia delle istituzioni universitarie, sull’opera di alcuni protagonisti delle vicende dei secoli XVIII-XIX, quali Pompeo Neri, Giulio Rucellai, Pio dal Borgo, Lorenzo Cantini.