Fin dalla sua formulazione, l’argomento del Proslogion è stato oggetto di un vivo dibattito: particolarmente spinoso è il paragone, da alcuni giudicato indebito, tra due tipi di esistenza – quella mentale, e quella reale.
Ma una tale lettura dell’argumentum è davvero fondata?
In questo libro sarà offerta una nuova interpretazione della prova di Anselmo, più fedele allo spirito e alla lettera del testo, che ne ricerca quindi il suo senso originale ed autentico. Questa esegesi fa riferimento ad una ben precisa frase-chiave, che è linguisticamente suscettibile di due differenti interpretazioni: quella tradizionale, e la nuova. Tale lettura è dunque molto diversa rispetto alle varie versioni e declinazioni della prova che si sono storicamente succedute, e mostra l’argumentum sotto una luce del tutto nuova, o forse, sotto la sua luce più antica. Di fatto, ne emerge una struttura logica e un significato filosofico profondamente mutato: in quest’ottica, l’unum argumentum risulta essere immune alle obiezioni tradizionali, come quelle gauniloniane e kantiane, rivelando quindi tutta la sua originaria efficacia e cogenza probativa.