I contributi autorevoli qui raccolti consentono di cogliere non solo quel che non funziona oggi nei parchi e perché, ma anche come se ne può finalmente uscire. I tentativi di ridurre questa condizione sempre più insostenibile delle nostre aree protette a meri fattori tecnici e normativi sono apparsi sempre più non solo pretestuosi, ma grotteschi. Cosa c’è di più politico e istituzionale che nominare un consiglio del parco, il suo presidente, il suo direttore? E chi deve istituire una area protetta marina in attesa da anni se non un ministero? Ecco, il libro non denuncia i ‘colpevoli’ di questa malagestione, ma prova a indicare vie d’uscita. R.M.