La tesi fondamentale dell’idealismo trascendentale afferma che il tempo non è una proprietà delle cose in sé: se così fosse, non si darebbe alcuna ragione pura pratica. Un altro tempo emerge tuttavia dal bisogno della ragione nel suo uso pratico, un tempo dell’umano agire libero.
Attraverso alcuni luoghi centrali della teoria morale kantiana – dalla formazione delle massime alla causa noumenon, dall’immortalità dell’anima alla Dauer ohne Zeit, dal postulato di un sommo bene originario alla rivoluzione del modo di pensare –, il presente lavoro indaga sulla possibilità di una estensione della dottrina del tempo in ambito pratico. Il tempo sembra qui caratterizzare in modo essenziale la struttura dell’agire libero come un tempo non legato necessariamente alla sensibilità.
Il tempo empirico non viene con ciò negato, ma i modi della successione, della permanenza e della simultaneità, così come la nozione di durata e le interrelazioni di passato, presente e futuro riemergono in un loro nuovo significato “pratico” nella costituzione identitaria del soggetto in quanto capace di agire secondo libertà.
Francesca Fantasia, laureata in Filosofia e studi teorico‑critici presso l’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito nel 2014 il dottorato di ricerca nella medesima disciplina, in cotutela di tesi tra l’università degli studi di Palermo e l’Università Humboldt di Berlino. Attualmente è visiting researcher presso lo Immanuel-Kant-Forum (IKF) dell’Università Martin Luther di Halle-Wittenberg e collabora con la cattedra di Filosofia teoretica dell’Università degli Studi di Palermo. Studiosa della filosofia classica tedesca, è autrice di saggi e articoli sulla filosofia pratica di I. Kant, J.G. Fichte e G.W.F. Hegel ed è membro della redazione scientifica delle riviste «Con-Textos Kantianos. International Journal of Philosophy» e «Polemos. Materiali di filosofia e critica sociale». Il presente studio costituisce una elaborazione della sua tesi di dottorato.