Questo libro colma, finalmente, una lacuna nelle ricostruzioni storiche sul teatro pisano. Avvalendosi di materiale documentario ed iconografico assolutamente inedito, il testo ripercorre gli eventi spettacolari tenutisi a Pisa nel Seicento barocco e nel Settecento illuminista. Un ampio arco cronologico, ricostruito puntualmente, che va dall’età di Ferdinando I dei Medici (1587) ai tempi di Ferdinando II d’Asburgo-Lorena (1798).
Due parti fondamentali compongono la struttura del volume.
La prima introduce al corpo essenziale della ricerca con una carrellata sullo stato di salute del teatro pisano dalle origini fino al Secolo dei Lumi.
La seconda consta di 312 schede documentarie, ordinate cronologicamente, che informano il lettore e gli studiosi specialisti della produzione teatrale delle epoche prese in esame a Pisa. Una catalogazione possibile soprattutto grazie ai libretti a stampa sopravvissuti e qui mostrati ed esaminati per la prima volta.
Il libro è arricchito da inedita iconografia di frontespizi dei libretti più rari, da note con recensioni, cronache di stampa, bibliografiche e microschede con notizie di cantanti, librettisti, compositori, coreografi, stampatori, soprattutto pisani; e si completa con alcuni indici indispensabili per la pratica consultazione.
Un viaggio che restituisce nomi, voci, immagini a luoghi scomparsi o forse dimenticati – Stanzone delle commedie, Teatro Pubblico, Teatro Prini, Teatrino Ceuli, Teatrino Roncioni, Teatrino della Seta – che costellano una feconda storia teatrale di cui Pisa è stata protagonista.
Angelo Marinò ha operato nel mondo della Scuola come docente di Italiano e Storia a Taranto dove è nato, e come dirigente a Pisa dove vive dal 1983. Socio della Società di Storia Patria per la Puglia, è autore di opere monografiche di Storia e di Tradizioni Popolari, pubblicate da Congedo Editore (Galatina, Lecce), Edizioni Pugliesi (Martina Franca, Taranto), Franco Angeli (Milano). Si interessa di Storia della musica e per i tipi di queste Edizioni ha pubblicato nel 2013 Giuseppe Aprile idolo di Napoli nel Settecento musicale italiano ed europeo.
Sandro Cappelletto, critico musicale, scrittore e storico della musica, è autore della prima biografia critica di Carlo Broschi Farinelli (La voce perduta), di testi teatrali, programmi radiofonici e televisivi, libretti per il teatro e monografie su Beethoven, Schubert, Mozart. Insegna ‘Ricezione, Produzione e Consumo della Musica’ all’Università Ca’ Foscari di Venezia e collabora alla realizzazione dei programmi del “Festival Anima Mundi”di Pisa, diretto da Sir. John Eliot Gardiner.
In copertina: Carlo Goldoni declama a Pisa un sonetto agli arcadi della colonia Alfea, sipario dipinto, (1867 ca.), Annibale Gatti (1828-1909), teatro Verdi, Pisa, DeA Picture Library, concesso in licenza ad Alinari.
La scena è ambientata nel giardino Scotto di Pisa. Alla sinistra del Poeta, seduti al tavolo di presidenza, Bernardino Fabbri, vice custode perpetuo della Colonia Alfea e primo ministro della Cancelleria dei Cavalieri di Santo Stefano, insieme con lo storiografo Flaminio del Borgo. Alla destra del Goldoni il poeta e commediografo Pio del Borgo, fratello di Flaminio, in compagnia della giovane Caterina Borghini, nipote della poetessa Maria Selvaggia.
Lo spettatore che plaude è Francesco Catelani, traduttore di Anacreonte e famoso poeta d’occasione.