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Home Le Collane Quaderni Stenoniani. Nuova serie (1) 9788846744449
Libro cartaceo
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Dall'ascolto alla visione

Introduzione alla letteratura profetica e apocalittica

Autore/i: Marcello Marino

Collana: Quaderni Stenoniani. Nuova serie (1)

Pagine: 286
Formato: cm.14x21
Anno: 2016
ISBN: 9788846744449

Stato: Disponibile
  • Descrizione

«Che cosa vedi Geremia? Risposi: vedo un ramo di mandorlo. Il Signore soggiunse: «Hai visto bene perché io vigilo sulla mia parola per realizzarla» (Ger 1,11-12). Geremia vede quello che vedono tutti ma grazie all’ascolto della Parola vede quello che gli altri non riescono a vedere. Così il profeta legge nel secondo assedio babilonese alla città di Gerusalemme nel 587 a.C. da parte di Nabucodonosor il segno del definitivo giudizio di Dio per i peccati del popolo. Quando tutto sembra finito e la speranza svanita, tornerà a proclamare: «Così dice il Signore: Ecco, cambierò la sorte delle tende di Giacobbe, sulle sue rovine sarà ricostruita la città» (Ger 30,18). Tra le macerie e la distruzione il profeta annuncia che le rovine, segno del peccato, diventeranno le nuove fondamenta per la ricostruzione della città, segno della gratuita misericordia divina. Tutta la profezia si articola tra queste due parole: giudizio e misericordia, l’una e l’altra rivelano il desiderio di Dio di salvare l’uomo e la storia.


L’apocalittica matura quando la profezia segna il suo tramonto. Nasce per rispondere alle nuove domande poste dalla storia, soprattutto riguardo al problema di comporre la signoria divina con il continuo insorgere del male in forme sempre nuove. L’apocalittica si caratterizza per la visione, ma si vede con chiarezza, anche ora, perché si ascolta. «Io, Daniele, mi sentii agitato nell’animo, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato; mi accostai ad uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione: “Le quattro bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; ma i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre» (Dn 7,15-17). Durante la persecuzione dei giudei a Gerusalemme da parte di Antioco IV Epifane, dal 167 al 164 a.C., Daniele toglie il velo dalla cronaca (la morte dei giusti) per far vedere la realtà delle cose dall’alto della trascendenza (il ribaltamento delle sorti e la resurrezione dei giusti). Quello che appare è solo realtà penultima, l’ultima è quello che vede e ascolta il veggente, la sua “Apocalisse” (rivelazione). I fedeli possono riprendere coraggio e perseverare nella resistenza contro il persecutore, la loro vittoria è garantita anche nella morte, anzi, paradossalmente, proprio attraverso la morte: «I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e depredati per molti giorni… i saggi risplenderanno come le stelle per sempre» (Dn 11,33; 12,3).


Marcello Marino, nato a Livorno nel 1961, è docente di Sacra Scrittura nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Beato Niccolò Stenone» di Pisa. Ha pubblicato: Custodire la Parola. Il verbo THREIN nell’Apocalisse alla luce della tradizione giovannea, EDB, Bologna 2003 (Supplementi alla rivista Biblica, 40); Tra ascolto e prassi. Custodire la Parola. Il tema della «custodia» nella tradizione giovannea, Cittadella, Assisi 2005  (Commenti e Studi Biblici); «Sapevo che sei un Dio misericordioso». Il Libro di Giona tra accusa e perdono, Cittadella, Assisi 2016 (Commenti e Studi Biblici).