Lorenzo. Lorenzo. Lorenzo. Lorenzo. Lorenzo. Lorenzo.
Lo avrò ripetuto trenta volte, il mio vero nome. Ad occhi stretti. Con i pugni che scandivano il tempo picchiandomi ben bene in testa. Ho sempre fatto così, per convincere me stesso e l’aria tutt’attorno, dopo che qualcuno mi si era rivolto usando l’altro: quello fittizio, più lungo, elegante. Quello con la a in fondo e un generale senso di mollezza, di lascivia. Io non mi giro a quel nome. Io a quel nome non rispondo.
Romanzo di formazione, denuncia sociale, storia tra le possibili storie della vita, Le bambine non fanno pipì in piedi racchiude i concetti di Amore, Morte, Identità, intesa come percezione di sè e senso di appartenenza ad un mondo che non ha accettato di accoglierti così come sei nato, a cominciare proprio da chi ti ha partorito.
"Nella carne e nel sangue di ognuno rugge la madre", scriveva Pavese, e nel suddetto romanzo aleggia perenne l'impronta di una madre che ha appoggiato l'arbitraria scelta medica di risolvere chirurgicamente l'ambiguità genitale del proprio neonato; questa donna non vede -o non vuole vedere- la follia di tale decisione, restando negli anni cieca di fronte all'evidenza dell'errore commesso.
Sullo sfondo di un'infanzia negata, la vita del protagonista -oggi raffinato e sensibile traduttore di testi classici messi in scena con la propria compagnia teatrale- scorre sospesa tra il continuo miraggio di una serenità possibile e la potente alienazione che ne permea il quotidiano.
Ovunque è Morte, e sibillino il Dubbio serpeggia tra le pagine del racconto: che cosa genera che cosa? Può, un individuo che ha subìto l'abuso del mondo adulto alla nascita, risolversi ad essere a sua volta adulto? Ha forse finito per essere irrimediabilmente scalfito nella propria essenza da un destino di cui non è più l'autore? Possono esistere Amore e Vita quando un vero e proprio atto di morte è stato compiuto, sopprimendo all'origine un'identità a discapito dell'altra?
Dove cercare, adesso, la Verità?
Domiziana Tommasini è nata a Pisa nel 1984. Raggiunta una controversa maturità classica, ha frequentato per alcuni mesi la Facoltà di Psicologia, nonché, per alcuni giorni, quella di Lettere moderne, decidendo poi di arruolarsi nelle fila di una famosa catena di abbigliamento spagnola. Irriducibilmente desiderosa di Sapere, ha comunque scelto di non chiudere né i libri né gli occhi: Le bambine non fanno pipì in piedi è il suo primo romanzo.