Non è la prima volta che, con la nostra rivista, pubblichiamo tesi
di Laurea.
I sempre più numerosi workshop organizzati dai docenti e dagli
operatori universitari in collaborazione con le amministrazioni
locali, la partecipazione di alcuni settori degli uffici tecnici comunali
alla correlazione di tesi universitarie, dimostrano che esiste un
nuovo fermento di una parte della società professionale che ha interesse
a colmare il divario attualmente esistente fra le discipline di
formazione universitarie ed il mondo del lavoro. Del resto le risorse
economiche delle università e delle amministrazioni sono sempre
più ristrette e questo stimola la ricerca di soluzioni che offrano migliori
risultati in termini produttivi: uno studio condotto da un corso
universitario su un tema di interesse per un Comune, può dare
soddisfazione da ambedue le parti, sia in termini economici, sia in
termini culturali.
Ogni volta si pone la domanda: sarebbe possibile creare un
ambito disciplinare della didattica che affronti temi di urbanistica
o architettura, dialogando con quelle parti di istituzioni di governo
del territorio, che operano quotidianamente e devono dare risposte
concrete alle esigenze della trasformazione?
Io penso di sì. Con la volontà di docenti universitari, amministratori
e tecnici locali, sarebbe possibile creare dei laboratori locali di
architettura che partecipino costantemente alle vicende urbanistiche
ed edilizie cittadine. Si potrebbero stilare dei protocolli di intesa
per attivare delle convenzioni che possano “istituzionalizzare”
la partecipazione dell’università nelle attività progettuali degli Enti
pubblici, in modo da poter avere un rapporto costante di collaborazione.
E possa infine svilupparsi una sinergia “culturale” che potrebbe
contribuire in maniera determinante alla redazione di progetti e
piani strategici per lo sviluppo del territorio.
Roberto Pasqualetti