Narciso o l’amante di se stesso (per la prima volta in traduzione italiana) e Pigmalione. Scena lirica sono due opere teatrali che mettono in scena due miti di amore e metamorfosi: l’adattamento settecentesco della storia di Narciso, innamorato della propria immagine, e il mito di Pigmalione, innamorato della propria statua.
Rousseau porta sul palco, insieme ai personaggi, problemi tipici della sua riflessione: la tensione tra essere e apparire, le patologie dell’amor proprio, l’inganno delle relazioni, l’ambiguità della finzione. I personaggi divengono metafora e figura dei concetti filosofici. Scrittura teatrale e riflessione filosofica si implicano e si illuminano a vicenda per il lettore che voglia decifrare i richiami e i rimandi tra le due.
Anna Romani (Pisa, 1987) è si è addottorata in filosofia all’Università di Pisa nel 2017. È curatrice del volume Il riflesso della finzione. Saggi su filosofia e letteratura tra Settecento e Novecento, ETS 2015, cui ha contribuito con il saggio Il Pygmalion di Rousseau, finzione di finzione.