La riflessione di René Major aiuta a comprendere le implicazioni del mondo finanziario contemporaneo, nei suoi inauditi effetti di crudeltà e schiavitù sulle nostre vite quotidiane.
Un’economia mondiale fuori controllo ha ridotto una gran parte dell’umanità in schiavitù, a causa del sovraindebitamento degli Stati sovrani. A causa di quella che viene detta con un eufemismo, “la crisi economica”, è diventato molto più evidente che i poteri finanziari e politici poggiano su fonti pulsionali e libidiche crudeli. Questi poteri hanno agito e agiscono per fabbricare il consenso a un’economia del debito, del sacrificio, della crudeltà nei confronti delle popolazioni.
“Crisi economica”, poteri politici, poteri finanziari, irrazionalità, crudeltà, sacrificio, debito, da una parte; vita quotidiana sempre più precaria delle popolazioni dall’altra.
Filosofia, psicanalisi ed economia vengono convocate per scandagliare questa complessa situazione. Se Freud e Lacan, Lyotard e Derrida sono letti con grande attenzione, il loro pensiero incrocia anche quello di Marx, Keynes, Bataille, Klossowski, Mauss, Baudrillard, Baudelaire o Nietzsche.
Tutto ciò induce a salutare la traduzione del libro di Major come un importante evento culturale e di pensiero.