Diventare “donne” e “uomini” corrisponde a quello che pedagogicamente può definirsi l’esito di un’educazione sociale – intenzionale ma soprattutto informale e diffusa – che, in particolare per le bambine e le giovani, ancora oggi assume non di rado il profilo dello svantaggio e del limite. All’aumento della consapevolezza attorno alla necessità di accompagnare le nuove generazioni alla composizione della propria soggettività di genere non è seguita sufficiente progettualità educativa in grado di intersecare i processi formativi che quotidianamente contribuiscono all’apprendimento di genere.
Il testo, attraverso uno sguardo che dalla Pedagogia sociale mutua il proprio orientamento teorico e operativo, indaga la complessa relazione che intreccia l’educazione e il genere, esplorando in particolare quella formazione informale al/del genere nella sua composita fenomenologia di valori, obiettivi, didattiche. Proponendosi di contribuire alla diffusione della cultura pedagogica riguardante il genere e di fornire orientamenti culturali e operativi per la progettualità educativa, il testo è rivolto a pedagogiste/i, a chi professionalmente opera in ambito educativo (educatrici/educatori professionali,
insegnanti ecc.) e alle/agli studenti dei Corsi di Studi in Scienze dell’Educazione.
Lisa Brambilla, dottore di ricerca in Scienze della Formazione e della Comunicazione, è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove collabora con la cattedra di Pedagogia sociale. I suoi studi hanno come oggetto l’educazione sociale con particolare riguardo alle dimensioni del territorio, di genere e della salute mentale. È autrice di saggi in opere collettanee e co-curatrice dei volumi Vite di città. Trasformazioni territoriali e storie di formazione nel quartiere Bicocca di Milano [Milano 2014] e Educare Leggermente. Esperienze di residenzialità territoriale in salute mentale, [Milano 2010].