Agostino Gemelli (1878-1959) prese parte alla Prima guerra mondiale nella triplice veste di cappellano militare, medico e direttore del Laboratorio psicofisiologico del Comando supremo dell’esercito. Nei suoi scritti la guerra diviene complessa metafora di una modernità sospesa fra scienza e religione. I saggi di Gemelli qui pubblicati illustrano la nascita e lo sviluppo della psicologia del soldato e la rilevanza che questa ebbe nel progressivo rafforzamento istituzionale e scientifico della psicologia, ma contengono anche le linee guida di quel rinnovamento neotomista della dottrina cattolica, il cui fine ultimo consisteva nel ridefinire la sfera esistenziale dell’uomo moderno attraverso un nuovo percorso pedagogico e culturale.
Dario De Santis (1980) è storico della scienza presso il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell’Università degli studi di Udine e collabora con il Centro interdipartimentale di ricerca Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell’Università degli studi di Milano-Bicocca. Si è occupato a lungo dell’esperienza scientifica e personale degli psicologi e degli psichiatri italiani sul fronte della Grande Guerra. Autore di diversi articoli su riviste e volumi collettanei relativi alle “scienze della vita” e alle “scienze della mente”, ha pubblicato la monografia I fabbricanti di uomini. Storia delle prime fecondazioni artificiali sul genere umano (Pendragon, 2012).