I sette saggi contenuti in questo volume intendono ricostruire, da prospettive diverse, l’idea di modernità in chiave hegeliana attraverso l’indagine del rapporto tra morte dell’arte e libertà del soggetto. Per Hegel, infatti, tanto la morte dell’arte quanto il riconoscimento del valore fondante del diritto della libertà del soggetto sono contrassegni essenziali dell’epoca moderna. Il volume vuole quindi da un lato sottolineare l’importanza della riflessione sulla modernità nel pensiero hegeliano e contribuire così alla riattualizzazione del pensiero hegeliano, mostrando come il tema della modernità sia in esso tanto centrale quanto complesso, stimolante e aperto. Dall’altro lato, intende sottolineare l’importanza del pensiero hegeliano nella riflessione sulla modernità, e contribuire così a un pensiero della modernità che si riappropri consapevolmente e convintamente della eredità hegeliana, fornendo un paradigma alternativo (anche se non necessariamente esclusivo) rispetto ad altri, come quello kantiano-cosmopolitico, quello heideggeriano, e quello che, generalizzando, potremmo chiamare “postmoderno”.
Alberto L. Siani ha conseguito il dottorato in filosofia nel 2010 tramite una cotutela della Scuola Normale Superiore di Pisa e della FernUniversität Hagen. Dopo essere stato borsista post-doc della fondazione Humboldt presso la Universität Münster e Professore associato presso la Yeditepe University di Istanbul, è attualmente Ricercatore Senior di Estetica presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. Tra le sue pubblicazioni hegeliane si ricordano la monografia Il destino della modernità. Arte e politica in Hegel (ETS, Pisa 2011) e il volume L’estetica di Hegel (il Mulino, Bologna 2014), curato insieme a Mario Farina. Oltre che su Hegel, ha pubblicato lavori su Kant, Schiller, Goethe, Heidegger, e su temi di filosofia politica contemporanea, in particolare il liberalismo politico di Rawls e la filosofia dei diritti umani.