Il mondo di Stefano Piva è fatto di acqua, aria, luce e terra. In Mar Minimale l’autore ci invita a fare un viaggio «Dal pianto di questa mia / terraferma […]» al «[…] mare nella sua mattina / ripescata / calcata di blu» «come un veliero / la cui terra marina levante / o peggio, giunge tagliente / accartocciata dentro uno scoglio / per fare del male». Il veliero è l’uomo che fa un percorso contrario a quello dell’evoluzione: parte dalla terra per tornare al mare, per perdersi nel tramonto e annullarsi sopra uno scoglio. L’autore sembra dirci: siamo usciti dal mare, torniamo al mare: «Tutto il resto è fatica e strambate / cime inseguite e di nuovo lasciate / rotte aggiustate / interrotte: […] e in direzione contromano / alla propria intenzione / quest’idea di bolina».
Stefano Piva è nato a Parma nel 1971 e risiede a Fontanellato (PR), ove svolge la professione di avvocato.
Nel 2001 ha pubblicato la sua prima raccolta di liriche Bis e ter no (Ed. Helicon), cui hanno fatto seguito nel 2005 Museo delle sere (Ed. Ibiskos) e nel 2015 Fermo Restando (Ed. Ibiskos collana Gold).
Con il maestro incisore ed acquafortista André Beuchat ha pubblicato nel 2008 il libretto d’arte Dimore nella collana I libretti del mattino dell’editore Alma Charta.