Vol. I
Introduzione e testo critico
Composto da Egidio Romano intorno al 1280, e dedicato al giovane erede al trono di Francia (il futuro Filippo IV il Bello),il De regimine principum è una delle opere più fortunate del basso Medioevo. Il trattato, suddiviso in tre libri rispettivamente dedicati alla disciplina dell’individuo (l’etica), della casa (l’economica) e dello stato (la politica), fu tra i primi specula principis occidentali a essere esplicitamente basato sulle opere di Aristotele.
A partire dagli anni immediatamente successivi alla sua composizione, si moltiplicarono traduzioni del De regimine principum in tutta Europa (sono note versioni in francese, in volgare italiano, castigliano, catalano, portoghese, tedesco, fiammingo, inglese, svedese ed ebraico).
È del 1282 la traduzione francese più fortunata, opera di Henri de Gauchy (il Livre dou gouvernement des rois et des princes), da cui discende il Livro del governamento dei re e dei principi qui edito, composto verosimilmente a Siena entro il 1288 e testimoniato da nove manoscritti (cinque completi e quattro parziali): tra questi, il codice BNCF II.IV.129 si distingue all’interno della tradizione per l’altezza cronologica (è datato 1288 nell’explicit) e per la veste linguistica, prevalentemente senese, che lo caratterizza.
Piano dell’Opera
Vol. I. Introduzione e testo critico
Vol. II. Spoglio linguistico
Vol. III. Testo di lettura e glossario
Fiammetta Papi (Viareggio, 1987) si è perfezionata in Discipline filologiche e linguistiche moderne presso la Scuola Normale Superiore, dove è stata anche atemente di prosa del Due e Trecento (volgarizzamenti), sintassi dell’italiano antico e semantica storica.