Questo libro è stato segnalato nella cinquina dei finalisti del Premio Moretti 2017
La figura del cancelliere e rimatore fiorentino Ventura Monachi (1290 ca.-1348) merita senza dubbio di emergere dalla schiera dei “minori” trecenteschi in cui lo hanno relegato i non molti critici che se ne sono occupati finora. I 34 sonetti del suo corpus (inclusi anche quelli dei corrispondenti) si lasciano raggruppare intorno a due principali nuclei tematici: quello amoroso, che si distingue per i precoci rapporti intertestuali con la prima produzione volgare di Petrarca e col Boccaccio del periodo fiorentino, oltre che per l’originale ricezione di Dante, e quello politico-moraleggiante. A questi due nuclei si aggiunge, e in parte si sovrappone, quello dei testi a carattere dialogico, notevoli per l’uso esibito e creativo delle parole-rima, soprattutto in regime di rima sdrucciola.
Dopo l’edizione Mabellini, del 1903, la presente offre per la prima volta un testo dei sonetti di Ventura Monachi e corrispondenti criticamente fondato. Aprono il volume l’introduzione, dedicata agli aspetti stilistici, linguistici e metrici della poesia del Monachi, e la nota al testo, che giustifica dettagliatamente le ricostruzioni stemmatiche per i singoli testi, le proposte attributive e l’ordinamento del corpus. Ogni sonetto è poi accompagnato da un puntuale commento rivolto tanto agli aspetti stilistici e all’intertestualità, quanto ai più minuti fatti linguistici e sintattici.
Selene Maria Vatteroni (Pietrasanta, 1988) si è perfezionata in Discipline filologiche e linguistiche moderne alla Scuola Normale Superiore. Si è occupata specialmente di poesia “minore” del Trecento, ma anche di prosa del Novecento e di critica dantesca in età risorgimentale; di recente ha rivolto i suoi interessi alla poesia fiorentina del Rinascimento.