«Tutto è disperazione in questo dipinto»: così un anonimo recensore descrive la Scène d’un Déluge di Anne-Louis Girodet, esposta al Salon del 1806. L’opera rappresenta, nel mezzo di un diluvio, una famiglia arrampicata su due rocce e spettacolarmente disposta lungo una diagonale: il suo destino dipende da un ramo che sta per spezzarsi. Un soggetto “estremo” che desta scandalo, suscitando la riprovazione di una parte consistente del pubblico che dinanzi alla tela si sente costretto a volgere indietro lo sguardo: dipinto definito inguardabile, terribile, disperato, inverosimile, eccessivo, virtuosistico; accusato di aver distrutto il bello ideale, di aver infranto ciò che è lecito in pittura. Attraverso una capillare lettura di fonti e recensioni all’opera, e alla luce del contesto storico e filosofico tardo-settecentesco, l’autrice propone un’interpretazione globale dell’opera, giungendo a definire da un lato il significato esistenziale della tela, profondamente legato alla visione tragica di una umanità senza Dio in una natura e una storia avverse, e dall’altro lato il suo messaggio estetico: il Déluge è infatti un vero e proprio manifesto contro i limiti che Gotthold Ephraim Lessing nel suo celebre Laocoonte (1766) imponeva alle arti visive. Un’audace dichiarazione, dunque, della libertà dell’arte di accogliere ed esprimere il male della condizione umana.
Chiara Savettieri insegna Metodologia della ricerca storico-artistica e Storia della critica d’arte all’Università di Pisa. Oltre allo studio delle fonti tardo-settecentesche sulle quali ha pubblicato Dal neoclassicismo al Romanticismo. Fonti per la storia dell’arte, Carocci, Roma 2006, Chiara Savettieri ha consacrato numerosi contributi al pittore francese Anne-Louis Girodet tra cui il volumetto Ingannare la morte. Anne-Louis Girodet e l’illusione dell’arte, Aestetica, Palermo 2005 e L’incubo di Pigmalione. Girodet, Balzac e l’estetica neoclassica, Sellerio, Palermo 2014. Fra i suoi contributi sui rapporti fra pittura e musica tra Sette e Ottocento si ricorda la curatela con Marie-Pauline Martin di La musique face aux système des arts, Vrin, Paris 2014. Chiara Savettieri si è occupata del tema della morte nell’arte tra Sette e Novecento curando con Sergio Cortesini il numero monografico della rivista «Ricerche di Storia dell’arte» intitolato Mortalità e lutto nell’arte contemporanea (2016).