Il modello tipico del romanzo d’amore, nella stagione della modernità, si fonda sul protagonismo di coppia; racconta una vicenda destinata a svilupparsi, nella duttilità apertissima del genere, sulla dinamica antagonistica e complementare che si instaura tra i comprimari, animati dall’ansia di appagamento affettivo e dalle pulsioni indomabili dell’eros. Un bifrontismo costitutivo che presuppone il declino dell’ordine familistico patriarcale e l’avvento di una concezione più libera e paritaria fra i sessi. In una struttura ad alta tensione romanzesca, la narrazione oscilla fra la volontà angosciata di scandalo e i ripiegamenti su una serenità sconsolata: nella varietà morfologica delle tipologie contemporanee, il romanzo sentimentale trapassa nel romanzo erotico e sconfina nella serialità del rosa e del rosso spinto.
Vittorio Spinazzola ripercorre con originale spregiudicatezza critica e affabilità di stile le metamorfosi del romanzo d’amore in Italia, rileggendo i classici otto-novecenteschi, da Manzoni a De Roberto da Nievo a D’annunzio, e via via gli inquieti scrittori a noi più vicini, Moravia, Cassola, Morante, Testori e Pasolini, senza trascurare le prime avventure di sesso, a firma Da Verona, Pitigrilli, Liala, fino alle sfumature accese di fine secolo.
Vittorio Spinazzola è professore emerito di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano. Saggista e critico militante è stato fondatore e primo presidente della MOD. Tra le sue opere: La democrazia letteraria (1984), Il libro per tutti. Saggio su ‘I promessi sposi’ (1984 e 1992), Il romanzo antistorico (1990), Critica della lettura (1992), Pinocchio & C. (1997), Letteratura e popolo borghese (2000), La modernità letteraria (2001 e 2005), Itaca addio (2001), Il gusto di criticare (2007), L’egemonia del romanzo (2007), Misteri d’autore (2010), L’esperienza della lettura (2010), Alte tirature (2012), Le metamorfosi del romanzo sociale (2012). Cura l’annuario “Tirature”, dedicato al rapporto fra Autori Editori e Pubblico.