La traduzione italiana delle memorie di José Almudéver Mateu (1919) – che inaugura la collana Verba manent. Racconti di vita e storie orali – è un’occasione eccezionale per riproporre l’epopea della Guerra di Spagna attraverso la voce di uno degli ultimi protagonisti ancora in vita.
José, prima di diventare un internazionalista, ha avuto una formazione cosmopolita. Nato a Marsiglia, in una famiglia circense di origini spagnole, ha trascorso la sua infanzia tra la Francia e il Marocco. Nel 1931, un mese prima della proclamazione della Seconda Repubblica, fa ritorno in Spagna, nel villaggio di Alcàsser. Allo scoppio della Guerra Civile, a soli diciassette anni, è tra i primissimi volontari nelle milizie. Dimesso dall’esercito per una ferita, si arruola nelle Brigate Internazionali con un gruppo di volontari italiani della Batteria “Carlo Rosselli”. Alla fine della guerra conosce le prigioni franchiste e dopo essere stato liberato, partecipa ad azioni di guerriglia contro il regime, a causa delle quali è costretto a fuggire in Francia. Si tratta di un libro redatto a posteriori, ma è talmente preciso nei ricordi da sembrare scritto in presa diretta. Queste straordinarie memorie, oltre ad essere un esempio per chi crede nel valore della Libertà, ci raccontano qualcosa di noi e del nostro presente.
Titolo originale: El Pacto de no intervención. Pobre República. Memorias del miliciano y brigadista internacional, © Copyright 2014-2016, Agrupació d’Estudis Locals “El Castell” de Alcàsser