Vissuti fra due secoli e passati dalla rivoluzione francese, gli intellettuali riuniti a inizio Ottocento attorno a Mme de Staël nel luogo-simbolo di Coppet furono allo stesso tempo attori e spettatori di un mondo in rapido cambiamento.
Per Constant, Staël, Sismondi e gli altri membri del gruppo, pensare la Rivoluzione significò innanzitutto provare a dare senso a un’accelerazione drammatica della storia e ai suoi paradossi. Significò anche ripensare le forme del potere, le modalità della vita associata, il rapporto fra linguaggio, finzione e realtà, quello fra la libertà, il tempo e la storia.
Questo libro è un’indagine attorno a una costellazione d’intellettuali che Stendhal definì gli «stati generali dell’opinione pubblica europea», e illustra il contributo cruciale che hanno dato al modo in cui ancor oggi comprendiamo la realtà politica.
Giovanni Paoletti è professore associato di Storia della filosofia all’Università di Pisa. Membro del Comitato direttivo delle Œuvres complètes di Constant, è autore di Benjamin Constant et les Anciens. Politique, religion, histoire (Paris, 2006) e curatore, per ETS, di Benjamin Constant, Breve storia dell’uguaglianza e altri scritti sulla storia (2013).