Col nome di insetti sociali si indicano insetti come api, vespe, formiche e termiti che formano colonie talvolta tanto grandi da comprendere milioni di animali. In queste colonie esiste una fondamentale differenziazione tra individui che si riproducono e individui sterili che allevano le giovani generazioni.
Problematiche che caratterizzano anche le società umane – quali l’ordine interno al gruppo e la sua difesa, lo sfruttamento delle fonti di cibo, la costruzione del nido, lo smaltimento dei rifiuti, il controllo delle epidemie – sono in gran parte risolte da una mirabile coordinazione dei membri assicurata da semplici regole individuali e da efficienti sistemi di comunicazione. La colonia nel suo insieme può così realizzare compiti impossibili per un suo componente isolato. Nonostante il limitato numero di specie che possono considerarsi sociali, questi insetti rappresentano in biomassa oltre la metà di quella di tutti gli insetti presenti sul pianeta e risultano una componente fondamentale di moltissimi ecosistemi terrestri.
Il libro prende in esame, facendo anche riferimento ad esperienze personali, l’organizzazione sociale di vari gruppi di questi insetti incontrati dall’autore in circa quaranta anni di ricerche sul campo ed in laboratorio.
Stefano Turillazzi è professore ordinario di Zoologia all’Università di Firenze dove tiene anche lezioni di Sociobiologia e di Biologia e comportamento degli insetti sociali. Allievo di Leo Pardi, fondatore dell’Etologia in Italia, si è occupato fin dal 1970 di comportamento sociale degli insetti, studiando in un primo tempo le vespe Polistes e poi espandendo i suoi interessi anche alle vespe primitivamente sociali della sottofamiglia Stenogastrinae, alle api ed alle formiche. Su questi gruppi ha compiuto ricerche sull’evoluzione del comportamento sociale, sulla comunicazione chimica, sulla funzione e la morfologia delle ghiandole esocrine, sull’architettura del nido, sulle caratteristiche del veleno, sulla simbiosi con microrganismi e, più recentemente, sulla immunità sociale delle colonie. Ha compiuto varie missioni di ricerca, soprattutto nel Sud Est Asiatico, e ha descritto otto nuove specie di vespe Stenogastrinae da lui studiate in Malesia. È autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, editor di un libro sulla biologia dei Polistes ed autore di un libro sulla biologia delle vespe Stenogastrinae. Ha anche scritto un libro divulgativo sulla biologia delle vespe sociali. È membro ordinario dell’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia e Socio Corrispondente dell’Accademia dei Lincei.