La poetessa dimostra tutta quanta la sua sensibilità in un tracciato di amorosi sensi, di conurbazioni umane: letti bianchi; corsie; ammalati; storie; sofferenze; dolori; esclusioni; solitudini, compagnie. Un mix umanamente coinvolgente che ci cattura con un linguismo di rara potenza verbale, di esperita vicissitudine umana […]. La storia si distende senza cadute di stile, senza deviazioni emotive fino all’ultimo letto, vuoto: Su di me l’ala dell’angelo / ha raccolto l’ultimo respiro. Poi le porte finalmente si serrano… / I letti bianchi tacciono, esausti di sangue, urina, odore, dolore. / Nessun oggetto più di loro è umano.
Nazario Pardini
Mariagrazia Carraroli, nata a Verona, risiede a Campi Bisenzio (FI). Insegnante di Scuola primaria, ha cercato di comunicare agli alunni il suo amore per la poesia, aiutandoli ad esprimersi in tale forma d’arte con esiti sorprendenti, coronati anche da premi per i giovani autori.
Cofondatrice e collaboratrice della Cooperativa di solidarietà sociale EOS sorta a Montebelluna (TV) per iniziativa del Servizio Psichiatrico, s’è potuta avvicinare empaticamente al dolore mentale. Da quell’esperienza sono nate le sillogi poetiche Parolamare (Edizioni Tamari, Bologna 1994) e N.O.F.4 Centottantadue metri di follia (Le Voci della Luna, Sasso Marconi 2010), vincitrici di numerosi premi; la seconda, con prefazione di Davide Rondoni, è stata scelta dal Sole 24 Ore nel 2010 come libro dell’anno (sezione Poesia). Letti bianchi è la sua quattordicesima pubblicazione di poesia.
Si sono occupati della sua produzione letteraria quotidiani, settimanali e riviste specializzate a larga diffusione e sue poesie sono state lette in radio e TV nazionali e private. Attualmente collabora con Pianeta Poesia di Franco Manescalchi, presentando autori nella città di Firenze.