Il sistema amministrativo e le strutture economiche e sociali che fanno dell’Italia del Nord – allora chiamata Cisalpina – una regione del tutto speciale nel contesto dell’impero romano vengono qui presi in considerazione seguendo due linee principali: le reti di amicizie create a livello regionale e imperiale dalle sue élite cittadine, e l’autorappresentazione dei suoi notabili, capeggiati dal senatore Plinio il Giovane, esaltatore di un presente a cui ridare vita sulle basi di un passato glorioso. Le epistole pliniane e le numerose iscrizioni onorarie cittadine costituiscono la guida per indagare l’amministrazione della regione, la mobilità sociale all’interno dei singoli centri e i rapporti tra le persone che contano nelle differenti città, e lasciano così cogliere diverse micro regioni che in vario modo si sovrappongono e si intrecciano nella macro ragione Cisalpina. Nel contempo le città sono in costante comunicazione con Roma, con l’imperatore e i suoi vari inviati, e di conseguenza si formano decisivi legami tra la dimensione periferica e la dimensione centrale che si collegano a quelli tra le città cisalpine, formando quel complesso sistema di reti a cui da Horden e Purcell è stato dato il nome di connettività. Speculare al quadro delle dinamiche delle élite cisalpine è quello delle loro autorappresentazioni, da cui emerge una mentalità che si fonda su un richiamo costante al passato, e che è in grado di aggiornare prontamente le forme della munificenza e l’azione politica del curiale, in sintonia con l’introduzione degli alimenta imperiali e le trasformazioni del ruolo dell’Italia nell’ambito del Mediterraneo del II secolo d.C.
Anna Guadagnucci è docente di ruolo nella scuola secondaria, ha conseguito il dottorato di ricerca in storia presso l’università di Pisa ed è stata borsista presso l’università di Neuchâtel. Autrice di vari articoli sull’Italia romana, questo è il suo primo libro.