A metà degli anni Cinquanta del Novecento, Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino riaccendono il dialogo fra letteratura e antropologia, illuminando un nuovo panorama di avvicinamenti, collaborazioni e immancabili distanze fra scrittori, etnologi, demologi e folkloristi.
Pasolini allestisce il Canzoniere italiano con scrupolo specialistico e attenzione filologica, ma non senza raffinati accorgimenti poetici d’autore. Calvino, invece, riscrive le fiabe della tradizione regionale, dotandole di una letterarietà contemporanea. Diversi fra loro e diversamente instradati sui binari della moderna demologia, i due scrittori recuperano in termini estetici il testimone del passato, ma vanno ben oltre. Il Canzoniere italiano e le Fiabe italiane, infatti, non sono soltanto indispensabili raccolte di reperti demologici superstiti − e, comunque, già fantasmi in una società sempre più mediatica e spersonalizzante −, ma veicolano con forza un messaggio civile e letterario ineludibile. Entrambe le opere mirano così a ricostruire il tessuto identitario dell’Italia del dopoguerra e portano alla luce il carattere unitario del suo popolo attraverso la varietà dei canti e delle fiabe tradizionali, proposti nuovamente a un altrettanto nuovo pubblico di lettori, fra intenti conservativi e volontà restitutive.
Alberto Carli insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi del Molise. I suoi interessi vertono sull’intersezione fra letteratura e scienza, con particolare riferimento alla storia della medicina e all’antropologia, senza per questo dimenticare frequenti incursioni nel panorama della letteratura giovanile. Collabora con il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Sede di Milano) ed è Conservatore della Collezione Anatomica Paolo Gorini (ASST - Lodi). Oltre a numerosi saggi su riviste specialistiche nazionali e internazionali, ha pubblicato Anatomie scapigliate. L’estetica della morte fra letteratura, arte e scienza (Interlinea, 2004), Prima del «Corriere dei Piccoli». Ferdinando Martini, Carlo Collodi, Emma Perodi e Luigi Capuana fra giornalismo per l’infanzia, racconto realistico e fiaba moderna (Eum, 2007), Paolo Gorini. La fiaba del mago di Lodi (Interlinea, 2009), L’ispettore di Mineo. Luigi Capuana fra letteratura per l’infanzia, scuola e università (Limina Mentis, 2011).