L’ordine del mondo – l’ordine e la bellezza che è il mondo –, nei Pitagorici e in Platone, è pensiero, e pensiero è la matematica. Il pensiero costituisce il presupposto della umana libertà così come della divina e umana creatività.
Queste, nella visione di Imre Toth, sono le premesse della nascita e dello sviluppo sia della filosofia che della matematica occidentali. A partire da queste premesse, è possibile cercare e scoprire nel pensiero antico le tracce, le prime intuizioni, di scelte e teorie della matematica moderna.
Imre Toth (Emerich Roth) nasce a Szatmar, in Transilvania, da Evram (Abramo) Roth e Serena Epstein, il 26 dicembre 1921. La famiglia è ungherese e di religione ebraica. L’esistenza di Imre è stata tragicamente segnata dallo sterminio degli Ebrei europei nella prima metà del Novecento. Ambedue i genitori sono stati deportati e uccisi ad Auschwitz.
La passione per la filosofia e la matematica sono una cosa sola, nel giovane Imre, con l’impegno politico e la rivolta morale contro l’ingiustizia. Prende il dottorato in Filosofia della matematica nell’Università Bolyai di Kolzsvar, negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale. In seguito inizia il suo insegnamento di Storia e filosofia della matematica nell’Università di Bucarest. Nel 1967 fugge dalla Romania per motivi politici e inizia il suo insegnamento in Germania, nelle Università di Francoforte e di Bochum. Viene poi chiamato come professore ordinario di Filosofia della matematica nell’Università di Regensburg. Nel 1980/81 diviene membro dell’“Institute for Advanced Study” di Princeton, negli Stati Uniti. Imre Toth muore a Parigi, dove ha vissuto negli ultimi anni della sua vita, l’11 maggio del 2010.
Tra i suoi numerosi studi segnaliamo: Das Parallelenproblem im Corpus Aristotelicum, in Archiv for the History of Exact Science, 1968, pp. 249-432; Aristotele e i fondamenti assiomatici della geometria. Prolegomeni alla comprensione dei frammenti non-euclidei nel Corpus Aristotelicum, traduzione di Elisabetta Cattanei, Prefazione di Giovanni Reale, Milano 1997; Fragmente und Spuren nichteuklidischer Geometrie bei Aristoteles, Walter De Gruyter Verlag, Berlin 2010.