Accanto alla moderna considerazione del vino come cooperante, in dosi moderate, al mantenimento della buona salute, il volume dimostra, attraverso ricette e rimedi risalenti talora ad Ippocrate ed ancora in uso nelle culture contadine, che nell’antichità classica il vino fu considerato anche un vero e proprio presidio terapeutico. Ripercorrendone la storia, il testo incrocia anche i pericoli connessi alle diffuse pratiche di sofisticazione. Le enigmatiche parole di Androcide, medico di Alessandro Magno, ricordano all’intemperante paziente che il vino, «sangue della terra», è anche «il più potente dei veleni».
Rosa Maria Lucifora, Associato di Letteratura Latina (Univ. Basilicata), ha tra i suoi temi di ricerca Virgilio, Ovidio, Properzio, Apuleio, la fortuna dei modelli greci nella letteratura latina imperiale (Una vita meravigliosa: L’Orfeo Augusteo tra Argonautiche e Dionisiache, Bari 2012); il ‘paranormale’ nel mondo classico; la fortuna dei modelli classici nel mondo medievale.
Antonio Pugliese, Ordinario di Clinica Veterinaria e Annamaria Pugliese, Ricercatrice (Univ. Messina), sono autori, tra l’altro, del libro La civiltà contadina in Calabria. Il recupero della memoria (Soveria M. 2016), nel quale parecchi capitoli sono dedicati a: medicina popolare, rimedi grecanici e piante medicinali.
Livia Radici, Docente presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) Locarno (CH), Dottore di ricerca in Filologia Classica e borsista post-doc, indaga da tempo sui saperi scientifici della civiltà classica e sulla loro eredità (Nicandro di Colofone nei secc. XVI-XVIII. Edizioni, traduzioni, commenti, Pisa-Roma 2012). Ha curato la sezione Tossicologia, firmando nella stessa importanti voci, nel Dizionario delle Scienze e delle Tecniche di Grecia e Roma, Pisa-Roma 2010.